CONCLUSIONI GENERALI

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  1. Giacomo Scionti
     
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    CONCLUSIONI GENERALI

    La mente dell’uomo segue un cammino logico e rigoroso nella ricerca della verità scientifica, ma per fare questo lavoro graduale è necessario che lo studioso conosca quello che hanno fatto i suoi predecessori e ne tenga il debito conto.

    Vari personaggi inducono quasi a ritenere che il credo della statistica contenga affermazioni così pazzesche che, pur incontrando anche grandissimo favore presso i filosofi, non possono assolutamente essere prese sul serio dall’individuo che si attiene ai fatti, che si fa vanto di credere solo in ciò che vede e respinge le ipotesi che gli sembrano contraddizione con la sua esperienza personale.

    E’ perciò di importanza fondamentale comprendere che sono e saranno i fatti osservati a fare da sostegno o a far cadere la teoria statistica, la quale si propone di descrivere come si comportano effettivamente i movimenti dei numeri.

    Se tutti siamo a conoscenza del fatto che le parole possono essere interpretate, vanno contestualizzate e per quanto siano precise possono per interlocutori diversi avere significati anche molto diversi, la matematica e i numeri si direbbe rappresentino la certezza e assolutezza.

    Tant’è che si dice sempre la matematica non è un’opinione.

    Molti anni addietro ebbi un incontro con l’amico Antonio Longo, e si discuteva di ciclometria, le nostre conclusioni in merito sono state le seguenti:

    Fabarri il maestro della ciclometria affermava che la misura del diametro nel cerchio era 45 e così abbiamo creduto noi.

    Oggi alla luce dei moderni concetti se continuiamo ad affermare che la distanza del diametro è lunga 45 punti dobbiamo necessariamente dire che quella della circonferenza è puramente 45 il che è completamente errato.

    Per apprezzare maggiormente la particolarità dell’evento che stiamo descrivendo, riportiamo l’esempio:

    Posto l’ambo 89.44 nel cerchio ciclometrico.

    Se si afferma che la distanza è 45 (89 – 44 = 45) andiamo contro ogni RAGIONAMENTO MATEMATICO..

    Infatti:

    C = 2 π r oppure C = d.π

    Come sappiamo la C è π, è più grande del diametro.

    Cosa che non possiamo affermare in ciclometria perché se il diametro è 45 la C = 45 X π = 141,3.

    Ora se C = 141,3 diviso 90 = 1,57 valore che significa distanza tra due numeri consecutivi come: 01-02, 77-78 .

    Mentre in ciclometria si afferma che la distanza tra due numeri consecutivi come 1-2, 77-78 = 01.

    Nel caso dell’ambo 01.04 in ciclometria la distanza è 3, mentre matematicamente la distanza è:

    3 x 1,57 = 4,71; ecco l’assurdità di quanto abbiamo creduto, è un’offesa alla matematica.

    Lo stesso Fabarri aveva intuito e cambiato direzione, come dimostra il suo Teorema di Pitagora.

    Ancor oggi cè qualcuno che sostiene che la Terra è piatta, proprio come altri tentano ancora di trovare la quadratura del cerchio.

    Quindi affermare che il numero estratto è il risultato di un’operazione numerica calcolata in base alle regole del metodo è presuntuoso in quanto asserire ciò significa negare le leggi della Teoria della Probabilità.

    Possiamo semmai dire che quella operazione intercetti il contorno del centro x ciò significa prevedere l’uscita di + 1 – 1.

    Ecco perché le regole cabalistiche, i metodi inventati funzionano per un determinato periodo per poi scomparire.

    E’ inutile quindi cercare gli espedienti delle ruote collegate, le equidistanze, le somme, i diametrali sono delle variabili che non possono definire a priore un evento certo. Cade anche l’assioma portato avanti da alcuni studiosi di ciclometria, tutto ciò che è armonico è destinato a rompersi.

    Ed allora anziché inventare degli assiomi destinati a cadere cerchiamo noi con la costanza, con l’impegno di scoprire una legge che ci possa fornire senza condizioni un pronostico che si avvicini all’infallibilità assoluta.

    Ci vengono incontro le VARIABILI.
    Per comprendere la differenza fra una variabile ed una variabile statistica (sta nel fatto che alle frequenze sono sostituite le probabilità), bisogna avere una conoscenza estremamente precisa dei fatti statistici e matematici quando, quest’ultimi, sono ancora a una distanza misurabile, e che anche se compressi assieme con grande forza non sono in contatto assoluto, ma possono essere ulteriormente avvicinati, e di parecchie misure.

    La variabile è un ramo della statistica e della matematica pura. E’ indubbio che senza l’aiuto di un ragionamento matematico, per più difficile e astruso, non si sarebbe giunti a formulare le sue conclusioni; tuttavia la parte svolta della matematica è secondaria: essa ha soltanto fornito i mezzi per utilizzare il materiale disponibile e il linguaggio per descrivere i risultati.

    Come in tutti i giochi, anche in quello del lotto non cè situazione per la quale intervenga l’incertezza e quindi la riflessione. Quando sorgono problemi di calcoli complessi o concettuali è la TEORIA DELLE DECISIONI che può insegnarci non solo a tener conto di tutte le possibili conseguenze alle quali si va incontro, ma anche ad analizzarle con procedimenti matematici i vantaggi e gli svantaggi delle alternative, con la conseguente eliminazione dei maggiori ostacoli che intralciano i presupposti della probabilità.

    FINO AD OGGI QUESTI CONCETTI VENGONO CONFERMATI DALL’ESPERIENZA, E GLI ESITI VINCENTI SONO ABBASTANZA NUMEROSE DA ESCLUDERE CHE CIO’ POSSA ATTRIBURSI AL CASO!

    La TEORIA DELLA VARIABILE descrivere il comportamento dei singoli numeri e mettere in evidenza LA STRUTTURA MIGLIORE; questo è in realtà il suo compito.
     
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