Coronavirus, ultimo decreto con le nuove misure

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    sean69

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    13 ottobre 2020
    Stretta sulla movida, obbligo di mascherine al chiuso e all’aperto e «forte raccomandazione» a evitare di ricevere in casa più di 6 persone non conviventi.

    Il via libera è arrivato nella serata di ieri, 12 ottobre, dopo il riscontro positivo delle Regioni sul testo proposto dal governo: il premier Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza hanno firmato il nuovo decreto della presidenza del consiglio dei ministri (dpcm) con le misure per il contrasto al contagio da coronavirus, che saranno valide per i prossimi 30 giorni. Escluso al momento un nuovo lockdown: se la curva dei contagi dovesse continuare a salire, ha dichiarato il presidente del Consiglio, «si potrebbe pensare a lockdown circoscritti. I numeri ci sono, la maggioranza è coesa».

    Intanto la stretta del governo di concentra soprattutto sulla vita sociale e su luoghi e tempi della movida. A cominciare dal divieto alle feste private, al chiuso o all’aperto. Invariate le regole per le cerimonie religiose ma i banchetti a seguire potranno avere un massimo di 30 invitati e seguire le regole già previste dai protocolli. Ristoranti e bar dovranno chiudere alle 24 ma dalle 21 sarà vietato consumare in piedi. Non si potrà quindi sostare davanti a bar e ristoranti ma neanche in gruppo nei parchi o nelle strade. Chiuse discoteche – all’aperto o al chiuso – e sale da ballo. Consentite fiere e congressi. E per quanto riguarda l’ambito domestico, la novità principale del nuovo dpcm è la «forte raccomandazione» a evitare di ricevere in casa, per feste, cene o altre occasioni, più di sei familiari o amici con cui non si conviva. In questo caso l’invito è a usare i dispositivi di protezione anche all’interno delle abitazioni private.

    Sull’utilizzo delle mascherine di sofferma l’articolo 1 del dpcm, stabilendo che «è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonché obbligo di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande». Rimane escluso dall’obbligo chi fa attività sportiva, i bambini di età inferiore ai 6 anni, i soggetti con patologie e disabilità incompatibili con l’uso della mascherina.

    Sospesi «i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche, tutte le gite scolastiche e le uscite a fini didattici». Sono invece consentiti «i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, nonché le attività di tirocinio». Stop anche a «tutte le gare, le competizioni e a tutte le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere amatoriale». Il motivo: per gli esperti, sono fonte di contagio, dato che il Covid-19 si trasmette attraverso il droplet che aumenta nel momento in cui si fa attività fisica. Si fermano pertanto il calcetto, il basket e gli altri sport di contatto a livello amatoriale. Continuano invece le attività di palestre e scuole per i ragazzi, purché garantiscano il rispetto di protocolli e linee guida già approvate.

    Nelle competizioni sportive è consentita la presenza di pubblico, «con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1.000 spettatori» all’aperto e 200 al chiuso, esclusivamente «negli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva del posto a sedere, con adeguati volumi e ricambi d’aria, a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia frontalmente che lateralmente, con obbligo di misurazione della temperatura all’accesso e l’utilizzo della mascherina». Regioni e province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire, d’intesa con il ministro della Salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi e degli impianti. In riferimento al numero massimo di spettatori per gli eventi e le competizioni sportive al chiuso, sono in ogni caso fatte salve le ordinanze già adottate.

    Stesso limite di spettatori per quanto riguarda concerti, spettacoli e cinema: 200 partecipanti al chiuso e mille all’aperto, con il vincolo di un metro tra un posto e l’altro e dell’assegnazione dei posti a sedere. Sospesi gli eventi che creano assembramenti se non è possibile mantenere le distanze.

     
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